Pancia Gonfia – Perché è importante masticare a lungo il cibo?

Masticare a lungo durante i pasti può aiutare a mangiare meno e di fatto permette di ingerire in media il 12% di calorie in meno durante un pasto. Non male vero? Un piccolo accorgimento che può sostituire le faticose diete che non funzionano mai, e in più facilita la digestione facendoci dimenticare il solito senso di pesantezza dopo i pasti.

Masticare a lungo

Masticare bene e a lungo è una sana abitudine che ci permette di:

  1. Assorbire più nutrienti ed energia dal cibo che consumiamo:

Durante la masticazione il cibo viene scomposto in particelle più piccole che sono più facilmente digeribili. Questo rende anche più facile per l’intestino assorbire le sostanze nutrienti e l’energia dalle particelle di cibo che vi passano attraverso, ma anche di evitare alimenti impropriamente digeriti di entrare nel sangue causando una vasta gamma di effetti negativi per la salute.

  1. Mantenere un peso salutare

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Più a lungo si mastica, più tempo ci vorrà per finire un pasto, e la ricerca dimostra che mangiare lentamente può aiutare a mangiare meno e, in ultima analisi, di evitare l’aumento di peso o addirittura di perdere peso. Ad esempio, masticare il cibo il doppio del tempo come si farebbe normalmente può essere di aiuto nel controllare le dimensioni delle porzioni, e quindi contribuisce ad un consumo ridotto di calorie.

  1. Ottenere un contatto prolungato con la saliva:

La saliva contiene enzimi digestivi, e più a lungo si mastica, più tempo questi enzimi hanno a disposizione per iniziare a scomporre il cibo, rendendo così la digestione più facile per il nostro stomaco e per il nostro intestino tenue. Uno di questi enzimi è la lipasi linguale, un enzima che aiuta a scomporre i grassi. La saliva svolge anche il ruolo di lubrificante facilitando il passaggio del cibo attraverso l’esofago.

  1. Facilitare la digestione:

Il processo di masticazione scompone il cibo in piccoli pezzi rendendoli più liquidi e più facili da digerire. La digestione è in realtà un compito molto impegnativo per il nostro corpo, che richiede una grande quantità di energia, soprattutto se costretto a digerire il cibo impropriamente masticato. Masticare correttamente permette allo stomaco di lavorare in modo più efficiente e di digerire il cibo più velocemente.

  1. Avere denti più sani:

denti sani

Durante la masticazione le ossa che tengono i denti vengono “allenati” e ciò contribuisce a mantenerli forti. La saliva prodotta durante la masticazione è anche utile, perché aiuta a eliminare le particelle di cibo dalla bocca e lavare via i batteri responsabili per l’accumulo di placca e la formazione di carie.

  1. Mantenere il controllo della flora batterica intestinale:

Le particelle più grandi di cibo masticato impropriamente entrando nel nostro stomaco non vengono digerite bene. Passando nel nostro intestino, i batteri che compongono la flora intestinale, cominciano a scomporre il cibo non digerito che inizia a putrefarsi, causando gonfiore, gas, diarrea, stipsi, dolore addominale, crampi ed altri problemi digestivi.

  1. Assaporare davvero il cibo che mangiamo:

assaporare il cibo

Se si mangia di corsa e non si mastica bene mentre si mangia, non possiamo veramente assaporare il cibo e far godere il nostro palato.  Prendere il tempo necessario per masticare correttamente, ci costringe a rallentare, ad assaporare ogni boccone e gustare veramente il piacere che il cibo ha da offrirci.

Il Finocchio – Un Vero Toccasana Per La Nostra Pancia

“Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me battizzo contro il malocchio…”  Lino Banfi ne “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio” (vai al video)

Il finocchio (Foeniculum vulgare) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Ombrellifere (Apiaceae) dalle importanti proprietà digestive. Ricco di minerali e vitamine, è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche ed è noto anche per le sue qualità depurative. La sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500. Ma proviamo a conoscerlo meglio. finocchio

Proprietà

  • emmenagogo (in grado di stimolare l’afflusso di sangue nell’area pelvica e nell’utero, e, in alcuni casi, di favorire la mestruazione), 
  • diuretico (determinano un aumento della diuresi, cioè della produzione di urina), 
  • carminativo (toglie l’aria che si è accumulata nello stomaco e nell’intestino (vedi anche aerofagia) e lenisce i dolori (detti coliche) da essi derivanti), 
  • antiemetico (diminuisce e previene il disagio di nausea e vomito), 
  • aromatico
  • antispasmodico (in grado di diminuire, alleviare o eliminare la contrazione improvvisa e involontaria di muscoli, organo cavo o di un orifizio), 
  • antinfiammatorio (contribuisce alla riduzione dell’infiammazione),
  • tonico epatico.

È utilizzato per chi ha difficoltà digestive, aerofagia, vomito e nell’allattamento per ridurre le coliche d’aria nei bambini. È noto infatti che una tisana fatta con i semi di questa pianta sia molto efficace nel trattamento di gonfiori addominali

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Inoltre combatte i processi fermentativi dell’intestino crasso, e quindi diminuisce il gas intestinale. Quindi può essere utile per ridurre la componente dolorosa della sindrome da colon irritabile. Attenzione però, perché a dosi elevate (concentrati nell’olio essenziale estratto dai semi), i principi attivi in esso contenuti possono avere effetti allucinogeni.

Il finocchio è composto principalmente d’acqua; tra i minerali il più presente è il potassio; contiene vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B. È discretamente ricco di flavonoidi. Apporta pochissime calorie.

Di seguito i valori nutrizionali del finocchio:

100 g di finocchi contengono 9 kcal / 36 kj. Inoltre, per ogni 100 g di questo prodotto, abbiamo: i love fennel

  • Acqua 93,20 g
  • Carboidrati 1 g
  • Zuccheri 1 g
  • Proteine 1,2 g
  • Grassi tracce
  • Colesterolo 0 g
  • Fibra totale 2,2 g
  • Sodio 4 mg
  • Potassio 394 mg
  • Ferro 0,4 mg
  • Calcio 45 mg
  • Fosforo 39 mg
  • Magnesio 16 mg
  • Zinco 0,87 mg
  • Rame 0,1 mg
  • Selenio  0,9 µg
  • Vitamina B1 0,02 mg
  • Vitamina B2 0,04 mg
  • Vitamina B3 0,5 mg
  • Vitamina A 2 µg
  • Vitamina C 12 mg

Il finocchio e uno degli alleati per eccellenza della nostra pancia (stomaco, intestino, fegato).

Il finocchio viene consigliato nella dieta per le donne che allattano. Si dice che faciliti la produzione di latte. In realtà, invece, il finocchio contribuisce soprattutto a renderne più gradevole il sapore.

tisana finocchio

Le tisane al finocchio (Prova questa ottima Tisana a Freddo Sgonfiante Digestiva oppure L’Angelica – Finocchio, Sgonfiante E Digestivo), gli infusi e i decotti ai semi di finocchio, gli integratori alimentari con estratto di finocchio (L’Angelica Ventre Piatto Plussono un vero concentrato di proprietà benefiche, alleate della salute e del benessere.

L’importanza della SEROTONINA – l’ormone del buonumore – nella digestione

Innanzitutto vediamo cos’è la serotonina? Se ne sente spesso parlare, soprattutto per i benefici che ha sul nostro stato d’animo e sull’umore. Bisogna tuttavia segnalare anche il suo coinvolgimento in moltissime altre funzioni del nostro organismo, inclusa la digestione.
La serotonina è un neurotrasmettitore, detto anche ormone del buonumore, che viene sintetizzato nel sistema nervoso centrale a partire da un amminoacido chiamato triptofano.  Be happyLa maggior concentrazione di serotonina si trova in tre parti specifiche del corpo: il sangue, il cervello e i muscoli lisci dell’intestino.
Ma quali funzioni controlla la presenza di questa sostanza?
– l’umore,
– l’appetito,
– il sonno,
– il desiderio sessuale
– l’aggressività ecc
Cosa comporta la sua carenza?
– disturbi dell’umore,
– disturbi alimentari,
– un difettoso controllo dell’appetito,
– la comparsa della sindrome premestruale,
– la fibromialgia,
– l’autismo,
– dolore in caso di emicrania.

La serotonina espleta una funzione diversa a seconda della zona del corpo dove si trova: il sistema nervoso centrale, il sangue, muscolatura liscia dell’intestino.
I livelli di serotonina nel sistema nervoso centrale influiscono sull’umore. Quando i livelli di serotonina sono alti, percepiamo uno stato di benessere e addirittura di euforia. E viceversa – bassi livelli di serotonina sono abituali in persone che soffrono di depressione. Per aumentare naturalmente i livelli di serotonina una soluzione è l’attività fisica che aiutandoci a bruciare carboidrati e zuccheri tende a far salire i livelli di serotonina rispetto ad altri neurotrasmettitori.

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LO SAPEVI CHE: Dopo un pasto ricco di proteine, e perciò di triptofano, la concentrazione di questo aminoacido nel sangue aumenta, senza però variare i livelli cerebrali di Serotonina. Tale mancato effetto è dovuto al fatto che, parallelamente, aumenta nel sangue anche la concentrazione di altri aminoacidi che, per così dire, impediscono il passaggio del triptofano al cervello. Per questo motivo, l'assunzione di cibo contenente triptofano o di uno specifico integratore non incrementa in modo significativo il livello di serotonina; anche la somministrazione della stessa non è possibile perché viene decomposta prima che possa produrre il proprio effetto.
La serotonina essendo un precursore della melatonina, influenza e sincronizza il ciclo sonno-veglia con le fluttuazioni endocrine quotidiane. Quindi se abbiamo un alto livello di serotonina potremo godere di un sonno più facile, sano e ristoratore.

La serotonina regola anche il nostro appetito e il tipo di nutrienti che il nostro corpo richiede. Se abbiamo un alto livello di serotonina avremo meno appetito, ed una ricerca inconscia di cibi proteici a scapito dei carboidrati e degli zuccheri. Viceversa bassi livelli di serotonina portano a scompensi dell’appetito, alimentazione squilibrata e bulimie nervose.

bullimia nervosa

La serotonina contenuta nel sangue invece (piastrine) agisce come vaso costrittore. In alcuni casi ad esempio, dove vi sono lesioni vascolari, la serotonina agisce con una contrazione dei vasi stessi per evitare emorragie. In altri casi, regola la dilatazione dei vasi intra-cranici la cui eccessiva costrizione o dilatazione porta al fenomeno doloroso dell’emicrania. La serotonina regola la vasocostrizione eliminando il dolore.

Il 95 per cento della serotonina presente nell’organismo si trova nell’apparato digerente e solo il restante 5 per cento si trova nel cervello.Vediamo ora qual’è il ruolo della serotonina nella digestione. Per capirlo bisogna sapere come funziona la digestione:
Quando il cibo, ormai divenuto bolo intestinale, passa nel tubo digerente a contatto con la mucosa intestinale, i neuroni situati nella sede interessata al passaggio del bolo si stirano e stimolano di conseguenza delle cellule (enterocromaffini) a liberare la serotonina che, a sua volta, agisce su altri neuroni che sono situati sotto la mucosa stessa e che comandano le cellule muscolari. Tutto accade all’interno dell’epitelio della mucosa del tubo od apparato digerente, creando un flusso di “contrazione” a monte e “dilatazione” a valle (come i movimenti di un bruco) per far avanzare in un’unica direzione (verso l’ano) il chimo – così è chiamato il cibo ingerito dalla bocca e predigerito dallo stomaco quando transita nella parte all’uscita dello stomaco verso e nel duodeno. Poi esso è chiamato chilo – dal duodeno, digiuno e nell’ileo, zone nelle quali convive la nostra flora autoctona biovitale – batteri, funghi, enzimi – flora deputata a ridurre in molecole il chilo – cibo pronto ad essere assorbito in sostanze vitali e/o non e che, una volta assorbite dalla mucosa intestinale per mezzo dei villi, vengono in seguito trasportate dal sangue alle cellule per il loro nutrimento e per la loro “specializzazione” per altre cellule del corpo ed infine questi residui del cibo/sostanze, ormai per noi “devitalizzate” trasportate nel colon, dove vengono disidratate e trasformate in scorie, chiamate ormai feci, che una volta raggiunta l’ampolla rettale, debbono essere eliminate dall’ano.

Se per caso la serotonina viene ad essere troppa, lo stato di eccitazione prevale e si producono scariche di feci acquose (diarrea), perché la peristalsi troppo veloce impedisce la disidratazione delle feci. flush
Nel caso contrario, quando vi è una scarsa produzione di serotonina, compare la stitichezza, le feci divengono dure perché stazionano troppo nell’intestino crasso (colon) e si disidratano per l’assorbimento dei liquidi.
Nei due casi vi è un meccanismo di regolazione automatica, quando l’organismo è in salute e/o in stato emotivo normalmente accettabile. Quando invece lo stato di salute oppure quello emotivo vengono alterati le fasi di controllo e di regolazione della serotonina cominciano a variare.

Riassumendo quanto descritto sopra, la serotonina contenuta nella muscolatura liscia influenza le funzioni intestinali. In generale per semplificare possiamo dire che livelli troppo bassi di serotonina portano ad uno stato di stitichezza, mentre eccessi di serotonina possono dare diarrea. È interessante vedere anche come la serotonina sia implicata nelle complicate reazioni tra il sistema nervoso e il sistema digerente, come nei casi in cui ansia e nervosismo ci portano ad una risposta fisica come il mal di stomaco o gli attacchi di diarrea.
Per prenderci cura del nostro benessere dobbiamo prenderci cura anche dell’ormone della felicità! Le regole da seguire sono pochissime e semplicissime:
– una vita attiva,
– un’alimentazione sana,
– dare e ricevere tante coccole! 🙂

coccole

La Nostra Pancia è il Nostro Secondo Cervello

Vivere la Leggerezza con...Naturalezza
Vivere la Leggerezza con…Naturalezza

I numerosi studi di neurogastroenterologia hanno confermato quello che si dice fin dall’antichità: che la nostra pancia è la sede secondaria delle emozioni e principale dell’inconscio. Questi studi hanno confermato l’esistenza del cervello enterico. Quindi la pancia ha un “cervello” tutto suo che può elaborare i dati autonomamente da quello superiore. I naturisti lo sanno bene, infatti non esiste malato che non venga curato iniziando dall’apparato digerente. E come sempre più spesso succede, la medicina naturale, non solo non ha torto, ma addirittura viene sempre più confortata dalle ricerche e scoperte della scienza.

La digestione avviene in maniera autonoma ed intelligente perché le cellule endocrine sono state definite di recente come paraneuroni, essendo molto simili alle cellule nervose, le quali inviano gli appositi segnali a fegato, pancreas, cuore, polmoni, cioè a tutti gli organi del corpo) per far si che la digestione avvenga in modo adatto alla situazione.

Questi paraneuroni non assicurano solamente questo tipo di funzioni, ma assolvono anche ad altre ancora poco conosciute dalla scienza ufficiale e che sono quelle di essere la “sede” o parte della rete neuronica ove si posiziona la mente reattiva/emozionale, parte di quella inconscia; questi paraneuroni + i neuroni della rete nervosa intestinale, colloquiano incessantemente con il cervello di sopra (nel cranio), normalmente in armonia ed in altri (stato di pre o malattia) in disarmonia.
L’intestino quindi metabolizza emozioni e invia messaggi al “cervello principale”, quello “di sopra”. Stress e ansia ne alterano il funzionamento, ma è vero anche il contrario: i disordini intestinali possono provocare variazioni dell’umore.
Il sistema cerebrale piu antico, che e’ responsabile delle pulsioni, è strettamente correlato ad un “secondo” sistema nervoso “addominale”, formato dall’insieme di nervi che percorrono la parete del canale alimentare e la mucosa intestinale allo scopo di controllare le funzionalità digestive e di assorbimento del cibo.
I due cosi detti “due cervelli” sono connessi da una ricca rete di fibre nervose e comunicano interattivamente. Ciò spiega lo stretto legame tra mente e digestione, cosi che la forte irritabilità intestinale (gastroenterite acuta) può alterare profondamente il comportamento psichico e comportamentale delle persone.
Di tale malessere fisico/psichico soffrono moltissime persone . Infatti circa 1/3 della popolazione adulta (con una netta prevalenza del sesso femminile) che vive nei paesi occidentali si trova in condizioni di stress prodotto da infiammazione del colon, in gran parte è causato da cattiva alimentazione e da uno stile vita poco salutare .

Vivere la Leggerezza con…Naturalezza

Il cervello enterico (gastrointestinale) produce sostanze psico-attive che influenzano direttamente gli stati d’animo, come la serotonina, la dopamina, sostanze oppiacee e antidolorifiche. Il collegamento tra i due cervelli, quello di sopra e quello di sotto, è assicurato dal midollo spinale del nervo vago.
Al cervello addominale=intestinale (secondo cervello, intestino tenue soprattutto) sono affidate le decisioni viscerali, cioè spontanee e inconsapevoli, infatti l’inconscio risiede qui; l’encefalo (cervello di sopra, nel cranio) assorbe le emozioni dagli organi di senso dall’esterno come, irritazione, stress e rabbia, trasmettendole, successivamente, al secondo “cervello” (quello addominale), e viceversa, che sviluppa sensazioni e che contemporaneamente può creare, se necessario, le patologie psicosomatiche o bioenergetiche che colpiscono lo stomaco e l’intestino.
Infatti, noterete che con stato d’animo alterato, il malessere si ripercuote sullo stomaco e sull’intestino; di contro, se il vostro intestino fa le bizze, siete emotivamente stanchi e nervosi.
Per molto tempo si è pensato che il cervello di sopra (nella testa) avesse la predominanza e/o superiorità in tutte le funzioni vitali, ma da quando sono state fatte le scoperte che tutta la parete, la mucosa intestinale è cosparsa di neuroni legati alle funzioni vitali dell’apparato stesso, si è compreso che vi è una totale integrazione dei due cervelli, distanti e separati, ma operanti in sintonia ed integrazione per le funzioni vitali dell’essere stesso. La sensazione che ha allo stomaco, quando si è sotto stress intellettivo, si spiega con la produzione di determinati ormoni che vanno a stimolare i centri nervosi della mucosa stomacale.
Quando siamo sotto posti ad una forte emozione (paura) corriamo subito al gabinetto per eliminare le feci o l’urina, perché i sensori nervosi intestinali e quelli attorno alla vescica sono investiti di determinati stimoli di eliminazione.

Altro fatto utile alla comprensione di questi meccanismi è che per esempio durante il sonno, quando non vi sono stimoli esterni per i due cervelli, molto spesso chi ha problemi digestivi soffre di insonnia e/o ha incubi notturni.
Un altro fatto risulta dall’utilizzo improprio di determinati farmaci, es. quelli gastroenterici producono alterazioni cerebrali/mentali (nella testa) e gli psicofarmaci producono effetti indesiderati nell’intestino.

Il cervello intestinale è quindi il motore della vita fisica e di quella emotiva, che quindi interagisce in quella spirituale dell’essere stesso!